Società per azioni
o in accomandita per azioni possono ricorrere ai prestiti
obbligazionari (qui
tutte le informazioni per ottenerne uno),
che permettono di reperire sul mercato molta liquidità, frazionando
il prestito in titoli di debito al portatore. L'ammontare massimo del
prestito non può superare il doppio del capitale sociale, della
riserva legale e delle riserve disponibili risultanti dall'ultimo
bilancio approvato. Ci sono casi in cui può essere anche superiore,
come nel caso di prestiti garantiti da ipoteca su immobili di
proprietà o quando l'eccedenza è garantita da titoli nominativi
emessi o garantiti dallo Stato. I momenti contabili
fondamentali sono quattro: l'emissione, il collocamento, la
remunerazione e il rimborso. Tra questi riveste particolare
importanza il momento dell'emissione del prestito, perché è in
questa fase che vengono formulati il relativo programma e redatto un
regolamento contenente tutte le informazioni essenziali, come
l'ammontare del capitale sociale sottoscritto, l'ammontare del
prestito, la sua durata e il tasso di remunerazione, la modalità di
rimborso.
Un'obbligazione è emessa
alla pari, quando il valore di emissione coincide con il suo valore
nominale; sotto la pari, quando ne è inferiore; sopra la pari,
quando invece ne è superiore.
Per quanto riguarda le
modalità di rimborso, i prestiti obbligazionari possono prevedere
oltre al rimborso totale a scadenza e quello graduale del valore
nominale, anche l'estrazione a sorte e l'acquisto sul mercato. Con
quest'ultima opzione, l'ente emittente può riacquistare sul mercato
le proprie obbligazioni.
Il tasso effettivo di
rendimento è composto da tre fattori: tasso nominale del prestito,
prezzo di emissione e prezzo di rimborso. Oltre ad esser legato a
valutazioni inerenti alla raccolta di fondi - fund raising - e alle negoziazioni di mercato, è
connesso anche alla percezione di rischio del prestito stesso.
I fattori di rischio non
sono inerenti solo alle obbligazioni oggetto delle contrattazioni, ma
anche all'emittente. Tra quest'ultimi ricordiamo il rischio di
credito oltre che di liquidità dell'Emittente. Nel primo caso
l'emittente non è in grado di rimborsare il capitale raccolto,
mentre nel secondo si corre il rischio di vedersi ridurre il prezzo
del titolo, perché l'investitore intende procedere alla vendita
prima della scadenza.
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