Banche
e Poste sono presenti sul mercato con offerte rivolte a te che vuoi
investire in modo sicuro i tuoi soldi. Le prime offrono i conti
deposito, la seconda i libretti e i buoni fruttiferi. Stai per
scoprire le analogie e le differenze tra le varie proposte. E quando
avrai letto questo articolo avrai una griglia di valutazione per
scegliere lo strumento migliore. Per Te.
Investire
in Posta
Le
Poste offrono essenzialmente due tipi di prodotto: i libretti
postali e i buoni fruttiferi.
I
primi sono del tutto simili ai conti deposito, nel senso che
sono forme di impiego della liquidità senza vincoli. Versi quanto
vuoi e quando vuoi, prelevi senza problemi in qualunque momento e
prendi gli interessi per il tempo in cui i soldi sono rimasti
depositati sul conto. Tutto qui.
I buoni
fruttiferi, invece, ammettono una sola operazione di versamento
(al momento della loro sottoscrizione) ed un prelevamento al momento
dell'estinzione del titolo stesso. Rispetto ai libretti i buoni
offrono interessi maggiori, ma se sono estinti anticipatamente
per periodi limitati non pagano interessi, mentre rimborsano senza
penalità il capitale investito. Ad esempio i buoni indicizzati
all'inflazione non pagano interessi se rimborsati nei primi diciotto
mesi dalla loro emissione.
I
conti deposito
Sono la
moderna forma dei libretti, nel senso che concettualmente sono la
stessa cosa, con due vantaggi importanti:
- i prelevamenti e i versamenti non richiedono la presenza fisica allo sportello. A differenza dei libretti postali i conti deposito sono alimentati da bonifici da e verso un altro conto a te intestato. In questo la loro comodità rispetto ai libretti è evidente;
- i
conti deposito permettono, spesso, il vincolo
delle somme investite. In pratica 'bloccando' il saldo o parte di
esso per un certo periodo, otterrai un tasso di interesse maggiore
di quello pagato sui versamenti liberi.
Rispetto
al risparmio postale i conti deposito possono essere
considerati una forma ibrida. Sono simili ai libretti, ma se
permettono il vincolo delle somme si 'avvicinano' di più ai buoni
fruttiferi.
Il punto
fondamentale è: “come scegliere dove investire?”
Due
criteri per investire con successo
Tieni
presente una cosa. Mentre gli interessi dei conti deposito e dei
libretti postali sono soggetti all'imposta del 20%, i buoni postali
pagano una tassa con aliquota del 12,50%. Questo fa sì che i buoni
siano adatti per investimenti di lunga scadenza (oltre l'anno tanto
per capirci), mentre i conti deposito sono più indicati per impieghi
di più breve durata.
Se
scegliessi di sottoscrivere i buoni postali per un investimento di
sei mesi, ad esempio, difficilmente prenderesti degli interessi
perché come hai visto prima i buoni stessi prevedono un certo
periodo a partire dalla loro emissione, durante il quale gli
interessi non sono conteggiati.
Per
le somme che ti possono servire all'improvviso e che quindi non vuoi
vincolare, che cosa è meglio fare?
Per
rispondere a questa domanda ricordiamo che per importi inferiori a
5.000 euro il risparmio postale (buoni e libretti) sono esenti
dall'imposta di bollo dello 0,15% con minimo 34,20 euro annui. I
conti deposito, invece, pagano la tassa. E questo è penalizzante,
soprattutto per importi minimi. Fino a 22.800 euro di saldo, infatti,
l'imposta resta fissa con un'incidenza decrescente al crescere del
saldo.
Concludiamo?
Sia i
conti deposito sia i libretti ed i buoni postali sono strumenti di
investimento sicuro. I primi sono protetti dal Fondo Interbancario di
Tutela dei Depositi fino ad un saldo di 100.000 euro, mentre il
risparmio postale è garantito dallo Stato.
I
conti deposito sono adatti a te se:
- i capitali di cui disponi sono elevati;
- il
periodo di investimento è breve.
Se
invece:
- disponi di capitali piccoli (inferiori a 5.000 euro) e vuoi fare investimenti a breve termine scegli i libretti postali;
- disponi
di capitali piccoli e vuoi investire a lungo termine scegli i buoni
postali.
Doriana
Resta
può specificare meglio la differenza tra bfp e conti deposito in relazione alla durata del risparmio? Perchè sono più convenienti i buoni nell'arco di 10 anni - per esempio- rispetto ai conti deposito?
RispondiEliminaGrazie mille
giulio