domenica 14 aprile 2013

Buoni Fruttiferi Postali o Conti Deposito?

Banche e Poste sono presenti sul mercato con offerte rivolte a te che vuoi investire in modo sicuro i tuoi soldi. Le prime offrono i conti deposito, la seconda i libretti e i buoni fruttiferi. Stai per scoprire le analogie e le differenze tra le varie proposte. E quando avrai letto questo articolo avrai una griglia di valutazione per scegliere lo strumento migliore. Per Te.

Investire in Posta

Le Poste offrono essenzialmente due tipi di prodotto: i libretti postali e i buoni fruttiferi.
I primi sono del tutto simili ai conti deposito, nel senso che sono forme di impiego della liquidità senza vincoli. Versi quanto vuoi e quando vuoi, prelevi senza problemi in qualunque momento e prendi gli interessi per il tempo in cui i soldi sono rimasti depositati sul conto. Tutto qui.
I buoni fruttiferi, invece, ammettono una sola operazione di versamento (al momento della loro sottoscrizione) ed un prelevamento al momento dell'estinzione del titolo stesso. Rispetto ai libretti i buoni offrono interessi maggiori, ma se sono estinti anticipatamente per periodi limitati non pagano interessi, mentre rimborsano senza penalità il capitale investito. Ad esempio i buoni indicizzati all'inflazione non pagano interessi se rimborsati nei primi diciotto mesi dalla loro emissione. 

I conti deposito

Sono la moderna forma dei libretti, nel senso che concettualmente sono la stessa cosa, con due vantaggi importanti: 
  • i prelevamenti e i versamenti non richiedono la presenza fisica allo sportello. A differenza dei libretti postali i conti deposito sono alimentati da bonifici da e verso un altro conto a te intestato. In questo la loro comodità rispetto ai libretti è evidente;
  • i conti deposito permettono, spesso, il vincolo delle somme investite. In pratica 'bloccando' il saldo o parte di esso per un certo periodo, otterrai un tasso di interesse maggiore di quello pagato sui versamenti liberi. 
Rispetto al risparmio postale i conti deposito possono essere considerati una forma ibrida. Sono simili ai libretti, ma se permettono il vincolo delle somme si 'avvicinano' di più ai buoni fruttiferi. 
Il punto fondamentale è: “come scegliere dove investire?” 

Due criteri per investire con successo

Tieni presente una cosa. Mentre gli interessi dei conti deposito e dei libretti postali sono soggetti all'imposta del 20%, i buoni postali pagano una tassa con aliquota del 12,50%. Questo fa sì che i buoni siano adatti per investimenti di lunga scadenza (oltre l'anno tanto per capirci), mentre i conti deposito sono più indicati per impieghi di più breve durata.
Se scegliessi di sottoscrivere i buoni postali per un investimento di sei mesi, ad esempio, difficilmente prenderesti degli interessi perché come hai visto prima i buoni stessi prevedono un certo periodo a partire dalla loro emissione, durante il quale gli interessi non sono conteggiati.

Per le somme che ti possono servire all'improvviso e che quindi non vuoi vincolare, che cosa è meglio fare?

Per rispondere a questa domanda ricordiamo che per importi inferiori a 5.000 euro il risparmio postale (buoni e libretti) sono esenti dall'imposta di bollo dello 0,15% con minimo 34,20 euro annui. I conti deposito, invece, pagano la tassa. E questo è penalizzante, soprattutto per importi minimi. Fino a 22.800 euro di saldo, infatti, l'imposta resta fissa con un'incidenza decrescente al crescere del saldo.

Concludiamo?

Sia i conti deposito sia i libretti ed i buoni postali sono strumenti di investimento sicuro. I primi sono protetti dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi fino ad un saldo di 100.000 euro, mentre il risparmio postale è garantito dallo Stato.

I conti deposito sono adatti a te se: 
  • i capitali di cui disponi sono elevati;
  •  il periodo di investimento è breve. 
Se invece: 
  • disponi di capitali piccoli (inferiori a 5.000 euro) e vuoi fare investimenti a breve termine scegli i libretti postali;
  •  disponi di capitali piccoli e vuoi investire a lungo termine scegli i buoni postali.

Doriana Resta 

1 commento:

  1. può specificare meglio la differenza tra bfp e conti deposito in relazione alla durata del risparmio? Perchè sono più convenienti i buoni nell'arco di 10 anni - per esempio- rispetto ai conti deposito?
    Grazie mille
    giulio

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