Con l’avvicinarsi della stagione estiva, fortunatamente, sorgono molte proposte di lavoro stagionale: un impiego estivo può essere un’ottima opportunità per chi vorrebbe fare un’esperienza all’estero, importantissima per arricchire il proprio bagaglio di competenze, dunque per avere maggiori chanches di lavorare in futuro.
È da considerare che, anche per le occupazioni fuori dall’Italia, la base inizia dal curriculum vitae. Un cv efficace è senz’altro indispensabile per poter prendere al volo le migliori occasioni: da una buona presentazione dipende tutto. Tuttavia, rispetto al nostro Paese, nella modalità di presentarsi vi sono notevoli differenze. Vediamole insieme.
Innanzitutto, differenziarsi è fondamentale; ogni giorno, nelle mail dei recruiters arriva una quantità impressionante di cv: come riuscire ad emergere?
Per prima cosa, dobbiamo individuare l’area geografica di riferimento, ovvero se si tratta di Paesi Latini/ Sudamericani, oppure anglofoni e/o nordici.
Mentre nei primi, infatti, valgono, all’incirca, le nostre stesse regole, in Nazioni come gli Stati Uniti e l’Inghilterra, al contrario, si apprezzano molto i curricula creativi, purchè ben leggibili e ben strutturati. Potrete, quindi, prescindere dall’utilizzo del classici CV in formato europeo (a meno che, ovviamente, non sia richiesto nell’annuncio considerato).
Altra abitudine, insolita in Italia, è l’inserimento del logo aziendale nel curriculum e l’elenco delle persone da contattare per le referenze. Molto importante, anche, indicare gli specifici certificati di lingua straniera.
Inoltre, in questi Paesi non è necessario inserire età o foto nel curriculum: il recruitment si basa esclusivamente sulla meritocrazia, e la flessibilità lavorativa è ai massimi livelli, perciò la richiesta di tali dati appare unicamente discriminatoria.
Se, tuttavia, è specificatamente richiesto di esibire il curriculum in formato europeo, come riuscire a farlo emergere dalla massa?
In primo luogo, è buona norma evidenziare le “keywords” (meglio utilizzando i caratteri in grassetto e sottolineato), le parole chiave espressamente richiamate dall’azienda nell’annuncio, tra i requisiti. Ad esempio: “Microsoft Excel, Cad, anni di esperienza, etc.”; i recruiters, difatti, per una prima scrematura del CV utilizzano dei filtri, che eliminano automaticamente gli allegati e le mail non contenenti le parole chiave.
Un altro consiglio utile, è quello di inserire le parole chiave ed un sunto delle vostre esperienze più significative, coerenti con le competenze richieste, all’interno della mail di presentazione, assieme alle vostre motivazioni (il perché volete lavorare proprio in quell’azienda: è importante che facciate capire di conoscerla già).
Se utilizzerete una lettera generica per tutti, difatti, inserendo il curriculum, seppure dotato di keywords, in allegato, il rischio scarto sarà molto alto.
Oltre a ciò, potete personalizzare il CV europeo con delle piccole modifiche: può essere anche solo un colore di sfondo o un carattere diverso dagli altri.
Inoltre, ricordate: ponete sempre in evidenza i vostri punti di forza. Se avete molte esperienze di lavoro, ma quelle di studio sono scarse, evidenziate le prime. Viceversa, se siete laureati, ricchi di master e tirocini, ma non avete mai avuto un “vero” rapporto di lavoro, inserite ogni esperienza formativa, anche di volontariato. Sarà ugualmente molto apprezzato.
Un ultimo consiglio: il linguaggio del curriculum può anche non essere forbito e dotato di parole ricercate, ma deve essere sempre lineare e, soprattutto, corretto. Un errore di ortografia può determinare lo scarto automatico.
Dott.ssa Noemi Secci
Consulente del Lavoro
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consulenzalavorofisco.blogspot.it
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