Tramonta la Tares, la tassa sui rifiuti e servizi urbani introdotta solo nel 2013, e prende il suo posto la Trise. La Trise contiene due tributi diversi: Tari e Tasi.
TARI: serve a coprire i costi dei servizi di smaltimento rifiuti urbani.
Chi deve pagarla: possessori o detentori di locali e aree scoperte, a prescindere dall’utilizzo; sono obbligati in solido anche i componenti del nucleo familiare e, in generale, tutti gli utilizzatori degli immobili.
Sono esonerate: le aree scoperte di abitazioni/locali tassabili pertinenziali o accessorie, e le aree comuni condominiali.
Come si calcola: la base imponibile è al momento costituita dalla superficie calpestabile, non da quella catastale; ove non fosse disponibile la quantificazione di detta superficie, si farà ricorso alle superfici già denunciate per Tarsu e Tia. In futuro, quando verranno allineati i dati degli immobili ed i dati toponomastici e civici, sarà utilizzata, come base, la superficie catastale.
TASI: serve a coprire i costi per i servizi comunali indivisibili.
Chi deve pagarla: possessori/detentori di fabbricati, aree scoperte e edificabili; sono obbligati in solido tutti gli utilizzatori degli immobili. Gli inquilini pagheranno dal 10 al 30% dell’importo totale dovuto. Tuttavia, per le occupazioni temporanee (inferiori a sei mesi), il tributo sarà a carico interamente del titolare degli immobili.
Chi deve pagarla: possessori/detentori di fabbricati, aree scoperte e edificabili; sono obbligati in solido tutti gli utilizzatori degli immobili. Gli inquilini pagheranno dal 10 al 30% dell’importo totale dovuto.
Come si calcola: la base imponibile è costituita dalla rendita catastale rivalutata (come già avviene per l’IMU). Le abitazioni principali, su questa base, pagheranno un’aliquota dall’1 al 2,5 per mille, da stabilirsi con regolamento comunale.
IMU: questa imposta non dovrà più essere applicata per le abitazioni principali. Tuttavia, continuerà a restare in vigore per gli altri immobili, nonché per le abitazioni principali di lusso.
Come si calcola: la base imponibile è costituita dalla rendita catastale rivalutata (la medesima della TASI).
L’aliquota massima risultante dall’applicazione di Tasi + Imu non dovrà superare il 6 per mille per le abitazioni principali di lusso, ed il 10,6 per mille per gli altri immobili.
Dott.ssa Noemi Secci
Consulente del Lavoro
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